Corriere della Sera – NAZIONALE –
sezione: Esteri – data: 2006-01-30 num: – pag: 10
categoria: REDAZIONALE
Lo Statuto di Hamas
«Il nemico si espande in base ai Protocolli»
Se si dovesse prendere alla lettera lo Statuto, non ci sarebbero molti margini di trattativa con Hamas. «Il Movimento di Resistenza islamico si sforza di innalzare la bandiera di Allah su ogni metro quadrato della terra di Palestina» ( art. 6). «Nessuno ha il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa» ( art. 11). Non c’è spazio per conferenze di pace, tavoli di trattativa, ipotesi di compromesso: «L’unica soluzione è la jihad », la guerra santa ( art.13). Elaborato nel 1988, a pochi mesi dalla nascita del movimento a Gaza e in Cisgiordania, lo Statuto di Hamas è un concentrato di islam radicale e fede antisionista. La liberazione della Palestina come causa non solo nazionalista, ma soprattutto religiosa; la solidarietà musulmana; il rispetto per l’Olp («comprende i nostri padri, fratelli, amici…») nel totale rifiuto, però, dell’«ideologia laica». In più un frullato delle peggiori leggende antisemite.
Articolo 22: «Il nemico ha programmato per lungo tempo quanto poi è riuscito a compiere. Ha accumulato un’enorme ricchezza materiale, con cui ha preso il controllo dei mezzi di comunicazione del mondo...». Di più: «Ha fatto scoppiare rivoluzioni», dalla Francia alla Russia.
Addirittura ha organizzato Prima e Seconda Guerra mondiale. «Con il denaro ha formato organizzazioni segrete: la massoneria, il Rotary Club, i Lions...»; «sostiene il traffico di droga e di alcol» (art.28). E non intende fermarsi. Articolo 32: «Lo schema sionista cercherà di espandersi dal Nilo all’Eufrate. Questo è il piano delineato nei Protocolli degli Anziani di Sion » , il clamoroso falso che ha sostenuto l’antisemitismo nazista.