Striscia di Gaza: Hamas impedisce pellegrinaggio alla Mecca

M.O.: Hamas impedisce pellegrinaggio alla Mecca

il più importante luogo sacro dell'Islam (foto Olympia)

La Kaaba a La Mecca: il più importante luogo sacro dell'Islam (foto Olympia)

Striscia di Gaza, 29/11/2008 14:03 – La polizia di Hamas ha impedito oggi ad alcune migliaia di palestinesi della Striscia di Gaza di entrare in Egitto per andare in pellegrinaggio alla Mecca, tenendo chiuso il valico di Rafah, che era stato aperto per due giorni sul versante egiziano dalle autorità del Cairo. La ragione del provvedimento, a quanto si è appreso da fonti informate palestinesi di Gaza, è stata una ripicca di Hamas in reazione al fatto che i pellegrini, che avevano ottenuto i visti per andare alla Mecca dall’ Autorità palestinese a Ramallah risultavano essere tutti sostenitori del Fatah ma nessuno del movimento islamico. I pellegrini sono stati fermati dalla polizia di Hamas la scorsa notte a poca distanza dal valico di Rafah e a quanto si è appreso ci sono stati incidenti nel corso dei quali una dozzina di persone sono state ferite.

L’Unione Sarda

L’Anp manda a morte i collaboratori di Israele

L’Anp manda a morte i collaboratori di Israele

I Giovani di Fatah durante una manifestazione....ricorda nulla?

I Giovani di Fatah durante una manifestazione....ricorda nulla?

Roma, 13 nov (Velino) – Un tribunale militare dell’Autorità Palestinese ha condannato a morte un ufficiale palestinese per avere fornito a Israele nel 2002 informazioni su due terroristi. Anche Wael Said Saad e Mohammad Saad sono stati appena riconosciuti colpevoli di “intelligenza con il nemico” e condannati a morte per “tradimento” dai tre giudici del tribunale militare di Jenin, in Cisgiordania. Li chiamano “collaborazionisti”: sono i palestinesi che con le loro informazioni ed expertise hanno permesso alle forze israeliane di prevenire atti terroristici a Gaza e in Cisgiordania. Molti di loro odiano l’islamismo che ha brutalizzato la popolazione palestinese. Altri perché credono in una pacifica convivenza. E sotto questo termine vi sono i comportamenti più vari: dal non partecipare a scioperi generali, al compiere azioni “immorali” quali la prostituzione e il consumo di droghe. Condannato a morte era stato anche Haider Ghanem, giornalista e attivista per i diritti umani al fianco della organizzazione israeliana B’etselem. A Ramallah miliziani delle Brigate di al Aqsa hanno rapito e trascinato in una moschea un “collaborazionista”. Fu costretto ad autoaccusarsi dinanzi agli altoparlanti; poi venne trasferito in un campo e crivellato di proiettili. Sono i collaborazionisti che combattono il terrorismo, così come da accordi fra Israele e l’Anp a Oslo.

L’ultimo caso era stato quello di Imad Sa’ad, il venticinquenne ufficiale di polizia arrestato dalle forze di Abu Mazen per aver fornito allo Shin Bet israeliano informazioni vitali sulla cattura di quattro terroristi di Hamas. Un rapporto di Amnesty International parla di centinaia di palestinesi giustiziati per aver collaborato con Israele. A guidare la campagna per il rilascio di Sa’ad in Israele è stata l’ex prigioniera di Sion Ida Nudel, la paladina dell’ebraismo russo che per decenni fu incarcerata dalle autorità sovietiche e privata del diritto di espatrio. La coraggiosa Nudel, prigioniera politica in Urss fino al 1987, aveva reso noto il fatto e inviato appelli affinché la vita di Sa’ad fosse risparmiata a George W. Bush e all’Ue. “Dopo aver utilizzato quelle vitali informazioni, a rischio delle loro vite, per salvaguardare quelle dei cittadini e dei soldati israeliani, il primo ministro non può abbandonarli al loro destino”, ha scritto Ida Nudel di questi casi. Circa 1.500 amil, collaborazionisti, sono stati trucidati, spesso con terribili torture, dalle squadracce palestinesi dal 1988 al 1993. Due palestinesi accusati di collaborazionismo sono stati uccisi persino nei loro letti d’ospedale. Molte le situazioni in cui la “collaborazione” con Israele c’entrava poco o niente e la vera colpa del “collaborazionista” era di essere omosessuale, come nel caso di Fouad Mussa. Altri erano stati accusati di collaborazionismo ma in realtà erano colpevoli più banalmente del “reato” di infedeltà coniugale.

Talvolta le prigioni vengono assaltate da gruppi armati che si impossessano dei presunti “collaboratori” per linciarli. L’ultimo caso è avvenuto nella primavera scorsa a Tulkarem, quando otto prigionieri sono stati prelevati dalle celle e uccisi. I loro corpi sono rimasti esposti in una via del centro per molte ore. Le statistiche del fenomeno “Intrafada”, come si chiama l’Intifada intestina tra palestinesi, sono state pubblicate dal Palestinian Human Rights Monitoring Group di Gerusalemme. Di un caso, quello di Mohammed Laloh, ha dovuto occuparsi anche Amnesty International: si trattava di un venticinquenne di Jenin arrestato, detenuto e torturato per due mesi. Scarcerato nel novembre 2001, aveva ovunque i segni delle violenze subite ed era ridotto su una sedia a rotelle. Altri come i fratelli Salam, pur essendo fedelissimi di Arafat, furono arrestati e torturati per essersi convertiti al cristianesimo. E successivamente furono indicati anche loro come collaborazionisti. Ad Abu Amas, arrestato nell’agosto 2001 dall’intelligence di Gaza, andò peggio: i poliziotti di Arafat ne fecero ritrovare il corpo sul ciglio di una strada due mesi dopo e non si curarono neanche di avvisare la famiglia. Alam Bani Odeh lo hanno fucilato in una piazza di Nablus davanti a cinque mila persone. Majdi Makali lo hanno giustiziato in una caserma al cospetto di 500 spettatori.

(Giulio Meotti)

13 nov 2008 16:48

Il Velino

Hamas boicotta vertice per la riconciliazione con Fatah

M.O./ Riconciliazione palestinese, Hamas boicotta vertice Egitto

Scontri tra uomini di Fatah e uomini di Hamas (Settembre 2008)

Scontri tra uomini di Fatah e uomini di Hamas (Settembre 2008)

Annuncio di un portavoce: movimento radicale non sarà al Cairo

Damasco, 8 nov. (Ap) – Il movimento radicale palestinese Hamas ha deciso di boicottare il vertice previsto lunedì prossimo al Cairo, in Egitto, per il dialogo di riconciliazione palestinese. Lo ha annunciato un portavoce del gruppo islamico.

La riunione, inizialmente prevista per domani, era stata rinviata di 24 ore per ragioni imprecisate. Nabil Shaath, che guida il movimento di al Fatah nei negoziati con le altre fazioni palestinesi, aveva annunciato la presenza di Abu Mazen “come presidente palestinese e non come leader del movimento”.

Striscia di Gaza: Hamas vieta celebrazioni per anniversario morte Arafat

GAZA: HAMAS VIETA CELEBRAZIONI PER ANNIVERSARIO MORTE ARAFAT

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(IRIS) – ROMA, 7 NOV: I dirigenti di Hams hanno vietato una cerimonia commemorativa per il 4 anniversario della morte del leader Arafat, voluta da Al-Fatah.

Le ragioni del divieto sono state motivate da probblemi di sicurezza, data l’elevata tensioni di questi giorni dove, per il terzo giorno consecutivo, alcuni razzi sono stati sparati da palestinesi contro il Neghev israeliano.

Il leader palestinese moriva l’11 novembre del 2004 nell’ospedale militare Percy di Parigi.

Iris Press

Hebron (Cisgiordania): 550 uomini dell’ANP si dispiegano in città

M.O./ Forze Anp si dispiegano a Hebron, in Cisgiordania

Abu Mazen vuole rafforzare il suo controllo sul territorio

Hebron (Cisgiordania), 25 ott. (Ap) – Le forze di sicurezza palestinesi si sono dispiegate nelle ultime ore a Hebron, per rafforzare il controllo del presidente palestinese Abu Mazen sulla Cisgiordania. Circa 550 agenti hanno preso posizione nella cittadina, la terza della Cisgiordania, considerata una roccaforte del gruppo islamista Hamas.

Hamas ha preso con la forza il controllo della Striscia di Gaza nel giugno 2007, estromettendo le forze vicine al partito rivale al Fatah, e il presidente Abu Mazen vuole prevenire un’azione simile in Cisgiordania. Il dispiegamento degli agenti a Hebron viene effettuato in coordinamento con le forze israeliane. Nel centro della cittadina vivono centinaia di coloni, sotto strette misure di sicurezza. Le forze palestinesi non pattuglieranno le strade limitrofe alla enclave ebraica.

Hamas decreta la pena di morte per i membri di Fatah

Hamas decreta la pena di morte per i membri di Fatah

Hamas, pena di morte per ufficiali sicurezza Cisgiordania legati a Israele (Aki) – Il movimento islamico Hamas, che dal giugno 2007 controlla la Striscia di Gaza, ha chiesto che venga comminata la pena di morte a quei responsabili della sicurezza in Cisgiordania fedeli a Fatah, che hanno rapporti con Israele. Lo riferisce l’agenzia di stampa ‘Xinhua‘ (…)

Da AdnKronos

(Hamas lawmakers on Thursday called for executing security chiefs loyal to rival Fatah movement for making security liaison with Israel in West Bank.

The Hamas lawmakers considered the security liaison as “high treason that requires death penalty.” Forces of Palestinian President Mahmoud Abbas of Fatah control West Bank where Hamas accuses them of cracking down against the Islamic movement supporters.

The demands were made during a meeting for Hamas lawmakers in the Hamas-controlled Gaza Strip to discuss the issue of security coordination between Israel and Palestinian National Authority.

“It is time for President Mahmoud Abbas to say his word regarding the security liaison in West Bank,” said Mushier al-Masri, secretary of Hamas parliamentary bloc. “It seems Abbas to be standing still.”

Meanwhile, another lawmaker, Mohammed Shehab, called for Abbas and his Prime Minister Salam Fayyad, whose government controls the West Bank, to “stand before trial for their systematic crimes against the Palestinian resistance.”

The Palestinian Legislative Council has been disabled since Hamas took over control of Gaza Strip by force last year. Hamas lawmakers hold their sessions unilaterally in Gaza Strip while Fatah lawmakers do not participate in the sessions with an increasing argument about their legality.)

Esperimento

Gaza: Hamas licenzia gli insegnanti che scioperano

Gaza: Hamas licenzia gli insegnanti che scioperano

Gaza, 16 Ottobre 2008 – Nella Striscia di Gaza non c’è pace per chi è legato a Fatah, il gruppo storico del nazionalismo palestinese legato all’ANP. Ad essere presi di mira dagli integralisti di Hamas, stavolta, sono stati gli insegnanti che militano per Fatah.

Qualche giorno fa erano entrati in sciopero per protestare contro le direttive del movimento islamico ma il governo di Haniyeh non ci ha pensato due volte a licenziarli in tronco. L’accusa? Fare gli interessi di Israele. Lapidaria la risposta del sindacalista Bassam Zakarneh: “La decisione di Haniyeh riflette il vero volto del governo di Gaza, quello dell’oppressione e della violenza”.

I professori che rischiano il posto e non hanno più lo stipendio potrebbero continuare ad essere pagati dal governo della West Bank. La questione degli insegnanti è solo una spia di come la tensione tra Hamas e l’ANP sia sempre al limite. L’Egitto sta cercando di far partire un nuovo round di dialoghi tra le due forze antagoniste il mese prossimo al Cairo.

L’Occidentale

Gaza, scontri all’università filo-Fatah: attivisti di Hamas attaccano gli studenti

Gaza, scontri nell’università filo-Fatfh: attivisti di Hamas attaccano gli studenti

Gaza, 16 Ottobre 2008, 17:00 – Un gruppo di attivisti di Hamas ha fatto irruzione a Gaza, nell’Università al- Azhar, notoriamente filo-Fatah, attaccando i frequentatori dell’ateneo. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, i simpatizzanti di Hamas si sono presentati armati e hanno aperto il fuoco contro gli studenti. Negli scontri sono rimaste ferite molte persone. Alla base dell’aggressione, ci sarebbe la decisione dell’Università di escludere gli studenti vicini al movimento di resistenza islamico.

(Fonte: Instablog.org)

Hebron, servizi segreti Anp sventano attentati Hamas

MO: Hebron, servizi segreti Anp sventano attentati Hamas

Hebron, 12 Ottobre 2008 – I servizi segreti del presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) sostengono di essere riusciti a sventare una serie di attacchi orditi da Hamas a Hebron “contro il popolo palestinese, contro l’Anp e contro i suoi apparati di sicurezza”.

In una conferenza stampa tenuta oggi a Hebron, il cui contenuto viene riferito dalla agenzia di stampa Maan, il responsabile dell’intelligence palestinese in Cisgiordania Aqel a-Saadi ha accusato il movimento estremista islamico di essersi comportato in maniera irresponsabile quando i suoi quadri “hanno nascosto materiale esplosivo anche in zone residenziali”. “Abbiamo sventato un disastro” ha precisato l’ufficiale.

Entrando poi nei dettagli della operazione condotta dai suoi uomini a Hebron negli ultimi tre giorni, il responsabile di sicurezza ha precisato che sono stati scoperti laboratori per la produzione di armi e di ordini, capaci fra l’altro di confezionare corpetti esplosivi. Centosessanta armi da fuoco sono state requisite e diversi miliziani di Hamas sono stati arrestati mentre si preparavano “a scardinare la sicurezza e la stabilità” in Cisgiordania.

Queste attività di Hamas, ha precisato, sono tanto più gravi in quanto sono state scoperte mentre la direzione politica dell’Autorità nazionale palestinese sta cercando una formula per superare le divergenze con gli attuali dirigenti di Gaza: un accenno anche alla missione condotta oggi a Damasco da Abu Mazen.

Ticino News

Hebron, undici miliziani di Hamas arrestati da polizia Anp

M.O./ Hebron, undici miliziani di Hamas arrestati da polizia Anp

Sequestrate armi ed esplosivi

Hebron, 11 ott. (Apcom) – Undici miliziani di Hamas sono stati arrestati dalla polizia palestinese a Hebron in Cisgiordania. Lo ha detto l’ufficiale di polizia Ramadan Awad. Nell’operazione sono state sequestrate armi e un laboratorio per la fabbricazione di ordigni esplosivi. Hebron è la città più grande della Cisgiordania ed è considerata una roccaforte di Hamas.

Nell’ultimo anno le forze di sicurezza dell’Autorità palestinese, che fanno capo al presidente Abu Mazen, hanno condotto una serie di operazioni contro i miliziani di Hamas in Cisgiordania, per impedire il ripetersi di quanto accaduto lo scorso anno nella Striscia di Gaza, dove il gruppo fondamentalista palestinese ha preso con la forza il potere nel territorio estromettendo proprio le forze fedeli al presidente.